Emissione del visto
Tutti i cittadini stranieri che non appartengono ad un paese UE (Unione Europea) o SEE (Spazio Economico Europeo), non sono cittadini dei seguenti paesi: Australia, Israele, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Svizzera o USA e intendono soggiornare per più di tre mesi o esercitare un'attività professionale sul territorio nazionale, devono essere provvisti di un visto d'ingresso.
Lo stesso vale per i cittadini di Andorra, Honduras, Monaco e San Marino che non intendono svolgere attività professionale, ad eccezione delle attività indicate nell'articolo 17, paragrafo 2 dell'ordinanza in materia di soggiorno. I paesi membri dell'UE sono Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Fanno parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) Islanda, Norvegia, Liechtenstein e i paesi UE.
Esistono attualmente alcune limitazioni della libertà di circolazione per i cittadini croati. Più precisamente, a partire dal 1 luglio 2013 e attualmente fino al 30 giugno 2015, i cittadini croati per avviare un’attività in Germania necessitano di un permesso di lavoro UE che deve essere richiesto presso l'Agenzia centrale di collocamento per il lavoro specializzato e all’estero (Zentrale Auslands- und Fachvermittlung, ZAV) prima di avviare l’attività.
Le rappresentanze tedesche nei rispettivi Paesi di provenienza sono responsabili del rilascio dei visti d'ingresso.
La rappresentanza tedesca verifica le motivazioni dell'ingresso in Germania. Soltanto dopo questa verifica preliminare e dopo il rilascio del visto è possibile entrare in Germania. Maggiori informazioni sono disponibili anche in Internet sul sito
www.auswaertiges-amt.de
Quali sono i vantaggi dell'Accordo di Schengen per i cittadini dei Paesi terzi?
A partire dal 26 marzo 1995 i cittadini dei cosiddetti Paesi terzi (appartenenti ai paesi al di fuori dell'unione Europea) in possesso di un permesso di soggiorno e di un passaporto validi che soggiornano in uno Stato Schengen (Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria) possono transitare per motivi turistici negli altri Stati Schengen e rimanervi fino ad un massimo di 90 giorni nell'arco di sei mesi. I cittadini in possesso di un visto Schengen che hanno fatto regolare ingresso nel territorio nazionale di un Paese Schengen, possono recarsi nel territorio di tutti gli altri Paesi che hanno aderito all'accordo per tutto il periodo di validità del visto. I Paese membri dell'EU, Bulgaria, Romania e Croazia applicano solo parzialmente l’Accordo di Schengen. Fino a quando non sarà possibile la piena applicazione dell’Accordo per questi tre Paesi, verranno ancora effettuati i controlli personali alle frontiere interne.